Come possiamo garantire energia sempre disponibile, anche quando il sole non splende e il vento si ferma? La risposta è nei sistemi di accumulo dell’energia, una tecnologia silenziosa ma rivoluzionaria, destinata a trasformare il modo di produrre, gestire e consumare energia. Queste tecnologie permettono di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso e renderla disponibile nei momenti di maggiore richiesta, garantendo una fornitura stabile e affidabile.
In Italia, l’adozione di questi sistemi è cresciuta in modo significativo negli ultimi anni. Secondo il rapporto “Sistemi di accumulo 2024” di Italia Solare, al 31 dicembre 2024 risultavano connessi nel Paese 733.766 sistemi di accumulo elettrochimici, per una capacità totale di 12,94 GWh e una potenza totale di 5,56 GW. Di questa capacità, il 70% (circa 9,05 GWh) era attribuibile ad accumuli associati a impianti fotovoltaici, sottolineando il forte legame con la generazione distribuita da fonti rinnovabili.
Le energie solare ed eolica, infatti, sono intermittenti: la loro produzione varia in base alle condizioni atmosferiche e al momento della giornata. Questa variabilità può creare discrepanze tra la produzione e il consumo. Per questo, i sistemi di accumulo sono fondamentali. Non solo immagazzinano energia, ma stabilizzano anche la rete elettrica, fornendo servizi di regolazione e migliorando la qualità dell’energia fornita.
I principali sistemi di accumulo
Esistono diverse tecnologie di accumulo, ciascuna con specifiche caratteristiche e applicazioni:
- batterie elettrochimiche: come le batterie agli ioni di litio, ampiamente utilizzate per la loro alta densità energetica ed efficienza;
- sistemi di accumulo termico: che immagazzinano energia sotto forma di calore, utilizzabile successivamente per generare elettricità o per processi industriali;
- sistemi di pompaggio idroelettrico: che utilizzano l’energia elettrica in eccesso per pompare acqua in un bacino superiore, rilasciandola attraverso turbine per produrre elettricità quando necessario.
A questi si aggiungono sistemi emergenti come l’idrogeno verde, in cui l’accumulo chimico avviene tramite elettrolisi. Un sistema, questo, che sembra essere particolarmente promettente per l’accumulo stagionale o per la mobilità pesante, ma che presenta diverse sfide in termini di efficienza e di infrastrutturazione (tubazioni, stazioni di rifornimento, impianti di compressione/liquefazione, sono in larga parte ancora da costruire).
Anche Alperia adopera sistemi di accumulo: è d’esempio l’Alperia Tower, il serbatoio di accumulo che immagazzina l’acqua scaldata dal termovalorizzatore e rilascia l’energia nei momenti di bisogno. O ancora: Alperia MyHome, in cui batterie di accumulo accompagnano l’impianto fotovoltaico, assicurando che una parte dell’energia autoprodotta possa essere utilizzata anche in un secondo momento.
Benefici economici e ambientali
I sistemi di accumulo di energia rappresentano una leva fondamentale per abilitare un modello energetico più sostenibile, efficiente e resiliente. I loro benefici si estendono sia alla sfera economica sia a quella ambientale, rendendoli una tecnologia strategica per la transizione energetica.
Dal punto di vista economico, uno dei principali vantaggi è l’ottimizzazione dell’autoconsumo. Grazie all’accumulo, infatti, l’energia prodotta localmente, ad esempio da impianti fotovoltaici, può essere conservata e utilizzata quando serve, riducendo la dipendenza dalla rete elettrica e generando un risparmio tangibile in bolletta. Inoltre, usare l’energia immagazzinata nelle ore in cui i prezzi dell’elettricità sono più alti consente di evitare i costi di picco, con benefici non solo per gli utenti finali, ma anche per l’intero sistema elettrico.
A livello di rete, i sistemi di accumulo contribuiscono anche a stabilizzare la produzione e il consumo di energia, migliorando l’affidabilità del servizio elettrico e riducendo la necessità di ricorrere a centrali di riserva. Questo porta a una maggiore efficienza e a una riduzione complessiva dei costi energetici. Allo stesso tempo, l’accumulo apre la strada a nuovi modelli di business, come nel caso delle comunità energetiche.
Ma anche sul piano ambientale, l’impatto positivo è evidente: i sistemi di accumulo, infatti, permettono di superare il limite dell’intermittenza delle rinnovabili, contribuendo a una riduzione delle emissioni di gas serra. Inoltre, l’energia accumulata localmente riduce la necessità di trasporto su lunghe distanze, con conseguente diminuzione delle perdite di rete e minore sfruttamento sulle infrastrutture esistenti.
Sfide e prospettive future
Nonostante i numerosi vantaggi, l’implementazione su larga scala dei sistemi di accumulo presenta alcune sfide, tra cui: i costi di investimento iniziali (elevati per alcune tecnologie, sebbene in diminuzione grazie ai progressi tecnologici e alle economie di scala), la gestione e lo smaltimento delle batterie a fine vita, che richiede soluzioni sostenibili per evitare impatti ambientali negativi. Ma le prospettive sono promettenti. La continua ricerca e sviluppo nel settore sta portando a tecnologie di accumulo più efficienti e sostenibili, e l’integrazione con le reti intelligenti (smart grids) sta rivoluzionando il modo in cui l’energia viene distribuita e consumata, promuovendo una maggiore resilienza e flessibilità del sistema energetico.
In definitiva, dunque, i sistemi di accumulo non sono solo una tecnologia di supporto, ma un componente fondamentale per la transizione energetica verso fonti rinnovabili. Investire in queste tecnologie migliora l’efficienza e la stabilità della rete elettrica e contribuisce a costruire un futuro energetico più sostenibile e resiliente.