Imprese più efficienti con i certificati bianchi
Si chiamano comunemente “certificati bianchi”, ma possono essere definiti anche “Titoli di Efficienza Energetica” (TEE), e sono il principale strumento per promuovere l’efficienza energetica in Italia. Introdotti nel 2005 come un’assoluta novità, hanno visto un aggiornamento normativo poche settimane fa.
COSA SONO – I certificati bianchi sono titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi negli usi finali di energia attraverso interventi e progetti di incremento dell’efficienza energetica. Ogni certificato bianco misura 1 tonnellata equivalente di petrolio (tep) risparmiata. A emettere i certificati è il Gestore dei Mercati Energetici (GME), mentre l’approvazione dei progetti e dei risparmi è in capo al Gestore dei Servizi Energetici (GSE). I certificati bianchi possono essere scambiati e valorizzati sulla piattaforma di mercato gestita dal GME con un valore economico definito direttamente nelle sessioni di scambio sul mercato.
DESTINATARI – Ai certificati bianchi possono accedere: privati e imprese, Pubblica Amministrazione e distributori di energia elettrica e gas, come nel caso di Alperia. I distributori con più di 50.000 clienti finali sono obbligati a conseguire ogni anno una determinata quota di risparmio di energia primaria e possono farlo sia realizzando direttamente i progetti di efficienza energetica ammessi dal meccanismo, sia acquistando titoli dagli altri soggetti riconosciuti. I certificati possono essere richiesti anche su base volontaria da tutti quegli operatori che liberamente scelgono di realizzare interventi di riduzione dei consumi negli usi finali di energia, principalmente tramite società di servizi energetici (ESCO).
COME SI PRESENTANO – I certificati bianchi possono essere richiesti a consuntivo o come “progetti standardizzati”. Per accedere ai certificati bianchi, il soggetto interessato deve inviare al GSE una richiesta corredata da idonea documentazione attraverso la quale è possibile verificare la conformità del progetto ai requisiti previsti dalla normativa. A quel punto, se il progetto è approvato, l’emissione dei titoli di efficienza energetica avviene dopo un periodo di monitoraggio dei principali parametri che concorrono a determinare i risparmi energetici ottenuti.
LE NOVITA’ – Lo scorso maggio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che contiene la guida operativa per la presentazione dei progetti nell’ambito del meccanismo dei TEE, con alcune importanti novità:
- sono state aggiornate tutte le guide settoriali pubblicate nell’ aprile 2019 e sono state introdotte nuove guide settoriali che riguardano i trasporti e l’illuminazione, sia pubblica che privata;
- sono stati considerati “ammissibili” gli interventi di free-cooling;
- sono state introdotte schede di progetto a consuntivo standardizzate che riguardano: la sostituzione di una pompa con una più efficiente, l’installazione di gruppi frigoriferi elettrici a compressione condensati ad aria e ad acqua, la sostituzione di caldaie alimentate a combustibile fossile per la produzione di energia termica con Pompe di Calore, la sostituzione di pompe di calore per la produzione di energia termica con pompe di calore, la nuova installazione di impianti per la produzione di aria compressa, la sostituzione di sistemi per l’illuminazione pubblica, la sostituzione degli apparecchi di illuminazione con lampade a led, l’allaccio di nuove utenze a reti di teleriscaldamento e la sostituzione di una caldaia con una a più alta efficienza.
DATI E FUTURO – L’ultimo decreto pone le basi per rilanciare il meccanismo dei certificati bianchi, strumento fondamentale per sostenere la realizzazione di interventi di efficienza energetica nel settore industriale, nell’ottica più ampia di decarbonizzare l’economia. Sebbene negli ultimi anni il volume di titoli generato dal meccanismo sia notevolmente ridotto (nel 2021, infatti, il Gse ha riconosciuto 1,1 Milioni TEE pari a 396 ktep contro i 7,5 Milioni di TEE riconosciuti nel 2014, pari a 1.733 ktep), la speranza è che questi numeri, così come gli obblighi di risparmio in capo al meccanismo possano vedere una revisione a rialzo nei prossimi anni.
In questo quadro Alperia, tra i principali player del meccanismo con oltre 2 Milioni di TEE richiesti, supporta le aziende nella predisposizione dei progetti, anche a carattere fortemente innovativo, e nella richiesta di certificazione dei risparmi presso il GSE.
«Mai come ora, in un contesto di crisi dei mercati energetici come quello che stiamo vivendo, l’efficienza energetica deve essere la prima leva per le aziende nel percorso verso una riduzione dei costi e la decarbonizzazione. Rilanciare il meccanismo dei certificati bianchi è fondamentale, leggendo in essi il principale strumento di promozione dell’efficienza energetica nel settore industriale. Tale rilancio - commenta l’ing. Stefano Agostini, Advisor & Business Developer di Alperia - passa da un’apertura al dialogo tra GSE e aziende, dall’inserimento di nuovi interventi ammissibili e da una corretta introduzione delle aste. È importante, in particolare, che queste ultime vengano integrate al meccanismo già in essere per non creare squilibri di liquidità, che abbiano una valorizzazione economica adeguata per favorire la diffusione di interventi oggi non sufficientemente stimolati dai TEE in borsa e che vi sia una pre-definizione chiara della modalità di ammissione dei progetti».