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chi determina il prezzo dell'energia

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27.06.2024

Chi decide il prezzo dell’energia di gas e luce?

chi determina il prezzo dell'energia

Quando si parla di bollette energetiche, una delle domande più comuni è: come mai il prezzo tende a essere così alto? E perché molte aziende dell’energia investono in marketing e in sponsorizzazioni anziché abbassare i prezzi? Con questa guida cerchiamo di capire meglio come funziona il mercato dell’energia e perché non tutto dipende dagli energy provider.

Il mercato dell’energia

Per comprendere chi determina i prezzi dell’energia, è fondamentale avere una conoscenza di base del funzionamento del mercato energetico. In Italia, il mercato dell’energia è diviso tra

  1. Produzione: l’energia viene generata da diverse fonti, come idroelettrica, eolica e solare, ma anche gas naturale e carbone. Alperia, nello specifico, produce energia utilizzando le risorse idriche dell’Alto Adige. Gestiamo 35 centrali idroelettriche che producono al 100% energia elettrica green e rinnovabile in conformità alle norme e senza emissioni di CO2;
  2. Trasmissione: una volta prodotta, l’energia viene trasportata attraverso reti di trasmissione nazionali e regionali;
  3. Distribuzione: le società di distribuzione consegnano l’energia ai consumatori finali attraverso reti di distribuzione locali. Attraverso una rete elettrica di distribuzione di circa 9.348 km (linee a bassa, media e alta tensione), con i relativi impianti e le connesse infrastrutture, Edyna è la società di Alperia che porta l’energia elettrica nei vari comuni altoatesini;
  4. Vendita al dettaglio: infine, ci sono le società di vendita al dettaglio, o fornitori di energia, che vendono l’energia direttamente ai consumatori finali.

Chi determina i prezzi dell’energia?

I prezzi dell’energia di gas e luce sono determinati principalmente dal mercato. In Italia, il mercato dell’energia è liberalizzato, il che significa che i prezzi sono influenzati dalla domanda e dall’offerta. Qui vale la pena approfondire: fino a qualche tempo fa, in Italia esisteva un sistema noto come “mercato tutelato dell’energia”. Questo sistema garantiva ai consumatori tariffe regolate dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) che proteggevano i consumatori da eventuali aumenti eccessivi dei prezzi dell’energia. La liberalizzazione del mercato dell’energia, invece, consente ai consumatori di scegliere liberamente il proprio fornitore di gas e luce, così da favorire la concorrenza nel settore energetico e offrire ai consumatori la possibilità di trovare tariffe più convenienti e servizi personalizzati. La fine del regime amministrato da ARERA, però, non è prevista per i “clienti vulnerabili”, ovvero per coloro che si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (e per esempio percepiscono quindi il bonus sociale in bolletta), per i soggetti con disabilità, per chi paga le bollette per una casa che si trova in regioni colpite da eventi calamitosi e per chi ha un’età superiore a 75 anni. Per questi clienti non è cambiato nulla. Gli altri, invece, hanno scelto sul mercato a quale fornitore affidarsi e con quale offerta, tra contratti a prezzo fisso e contratti a prezzo variabile. I primi hanno fissato la tariffa pagata per la materia prima generalmente per 12 o 24 mesi, mettendo il consumatore al riparo da eventuali rincari dei prezzi. Il prezzo variabile invece segue l’andamento del mercato, aggiornando le tariffe di mese in mese.

Ma come si stabilisce il prezzo dell’energia?

Come in qualsiasi mercato, i prezzi dell’energia sono influenzati dall’equilibrio tra offerta e domanda. Se la domanda supera l’offerta, i prezzi tendono ad aumentare, mentre se l’offerta supera la domanda, i prezzi tendono a diminuire. I prezzi dell’energia sono spesso determinati attraverso i mercati all’ingrosso, dove i fornitori di energia acquistano e vendono energia in base alle condizioni di mercato. A incidere sul prezzo al kWh (kilowattora) è, in particolare, il PUN (Prezzo Unico Nazionale), ovvero il prezzo di riferimento dell’energia elettrica acquistata sul mercato della Borsa Elettrica Italiana. Il valore dell’indice PUN è pubblicato sul sito del Gestore dei Mercati Energetici (GME). Alcune fonti energetiche, come petrolio e gas, infatti, non hanno un prezzo fisso ed è evidente quanto impattino anche fattori esterni, come i conflitti geopolitici. Di conseguenza, il prezzo dell’energia elettrica deve essere aggiornato, perché cambia il costo delle materie prime dalle quali l’energia viene prodotta. Oltre alle crisi globali, altri fattori che possono influire nei costi di dell’energia sono: le regolamentazioni governative (es: le tasse sull’energia), i cambiamenti nei mercati internazionali del petrolio e le crisi climatiche.

Informarsi è, quindi, la miglior strategia per essere sicuri di scegliere la tariffa più adatta ai propri bisogni, cercando soluzioni che possano garantire risparmi energetici a lungo termine. Alperia, ad esempio, prevede per chi sottoscrive un’offerta bioraria, delle fasce in cui l’energia costa meno (dalle 19:00 alle 8:00 dal lunedì al venerdì, il sabato, la domenica e i festivi). Chi ha un’offerta monoraria, invece, pagherà sempre lo stesso prezzo. Ricordiamo, inoltre, che la bolletta è composta da diverse voci e alcune di queste sono fisse: tali costi sono decisi direttamente dall’ARERA e riguardano ad esempio gli oneri di sistema, la spesa per il trasporto e la gestione del contatore.

In conclusione, i prezzi dell’energia di gas e luce sono influenzati da una varietà di fattori e non tutti dipendono dagli energy provider. Per questo motivo, la scelta di investire in attività come donazioni o sponsorizzazioni non è direttamente collegata al prezzo dell’energia, anzi. Tali iniziative consentono molto spesso a tante realtà sportive o culturali continuare a operare e rappresentano a tutti gli effetti un dono alla comunità.

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