Recentemente Alperia ha fatto una inattesa e curiosa scoperta: una colonia di circa 300 esemplari di pipistrelli si è rifugiata nelle ex officine meccaniche della centrale di Tel, una delle 35 centrali idroelettriche che Alperia gestisce in Alto Adige.
Per far fronte all’inconsueta convivenza, il provider altoatesino si è rivolto a Eva Ladurner, biologa presso il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, nota a tutti come “Batwoman”, in quanto esperta di questi piccoli mammiferi volanti. Secondo l’esperta, venuta a fare un sopralluogo alla centrale di Alperia, si tratta di esemplari di Rhinolophus hipposideros, un pipistrello di piccole dimensioni, dalla pelliccia lunga e lanuginosa, una specie di grande importanza a livello europeo e un vero tesoro in termini di conservazione della natura, tanto da essere diventata una specie protetta in base alla Direttiva Habitat 92/43/CEE.
“I pipistrelli, grazie al poco utilizzo umano dell’edificio e al calore proveniente dalla sala macchine, hanno occupato l’edificio di Alperia, sfruttandolo come rifugio estivo, distribuendosi su tre piani e in diverse stanze.” ha spiegato Eva Ladurner. “La vicinanza con il bosco di latifoglie, inoltre, offre il perfetto habitat di foraggiamento”.
Il fatto di ospitare una delle più grandi colonie in Alto Adige di questi simpatici animaletti pone al personale di Alperia alcuni problemi pratici di convivenza, soprattutto in questo momento in cui gli esemplari femmine stanno partorendo i loro piccoli. “Il personale deve, infatti, lavorare e muoversi all’interno degli spazi dell’edificio cercando di arrecare il minimo disturbo possibile a questi piccoli mammiferi, e questo comporta un certo impegno da parte dei nostri colleghi” spiega Mario Trogni, Chief Executive Officer di Alperia Greenpower. “Nonostante questo, vogliamo assolutamente preservare questi specialissimi ospiti”.
Una parte del primo piano dell’edificio di Alperia potrebbe, inoltre, essere utilizzata da parte dei pipistrelli come rifugio invernale, essendo una grotta naturale con le condizioni climatiche idonee per lo svernamento. “Prima dell’inverno verificheremo insieme a Eva Ladurner questa possibilità. Vogliamo partecipare alla tutela di questa specie dal grande valore conservazionistico, per non venire meno al nostro impegno di operare nel rispetto della natura, preservando anche la fauna dei territori che ci ospitano, fondamentale per mantenere la salute degli ecosistemi e preservarne la biodiversità” conclude Mario Trogni.