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17.10.2022
- 6 min

Gas, cosa prevede il Piano per la riduzione dei consumi

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Abbassamento della temperatura per il riscaldamento, utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico, sostituzione delle lampadine tradizionali con quelle a led. Sono solo alcune delle misure previste dal Piano nazionale di contenimento del Gas varato dal Ministero per la Transizione Ecologica con l’obiettivo di ridimensionare drasticamente la dipendenza dal gas russo e ridurre l’uso del gas in generale.

Il Piano – consultabile per intero qui – nasce per rispondere all’emergenza gas europea scattata a seguito del conflitto Russia-Ucraina, e impone una riduzione dei consumi nazionali di gas di almeno il 15% fino al 2023. Un target raggiungibile attraverso un mix di misure: dalla diversificazione delle fonti energetiche alla riduzione dei consumi all’attivazione di comportamenti virtuosi. Il Piano riguarda da vicino sia imprese che famiglie. Ecco i punti principali.

Riduzione dei consumi nazionali di gas

Riduzione del Gas

L’Europa ha chiesto agli Stati membri di ridurre i consumi nazionali di gas di almeno il 15% rispetto alla media dello stesso periodo nei 5 anni precedenti. Nel caso dell’Italia, secondo i dati SNAM, il volume medio complessivo da usare come riferimento è pari a 55,1 miliardi di Smc. I consumi previsti nel periodo considerato sono invece di 54,8 miliardi di Smc. Le misure volontarie di riduzione della domanda ammontano quindi a 8,2 miliardi di Smc di gas naturale. Tali misure possono diventare obbligatorie nel caso in cui scattasse l’Allerta UE, ovvero una procedura che l’Europa può attivare su richiesta di almeno 5 Stati nazionali. In questo caso, però, l’Italia può limitare la richiesta di riduzione dei consumi grazie a un bonus che premia gli Stati membri con un grado di riempimento dei propri stoccaggi superiore a 58% (alla data del 1° agosto 2022). L’Italia, come comunicato al 1° agosto 2022 alla Commissione, aveva un riempimento del 73%, dunque, potrebbe avere diritto a una deroga che limiterebbe la riduzione obbligatoria dal 15% al 7%, pari a 3,6 miliardi di Smc di gas naturale.

È però indispensabile iniziare subito ad attuare il Piano volontario di contenimento dei consumi che prevede:

  1. la massimizzazione della produzione di energia elettrica, nel settore termoelettrico, con combustibili diversi dal gas e l’accelerazione delle energie rinnovabili nel settore elettrico;
  2. l’attivazione di misure di contenimento del riscaldamento;
  3. l’attivazione di misure comportamentali nell’uso efficiente dell’energia;
  4. il contenimento volontario dei consumi nel settore industriale.

La massimizzazione della produzione di energia elettrica con combustibili diversi dal gas: l’Italia punta su impianti che usano carbone, olio combustibile e bioliquidi. Si stima che questa attività contribuirebbe per il periodo 1° agosto 2022 – 31 marzo 2023 a una riduzione di circa 1,8 miliardi di Smc.

Il contenimento del riscaldamento

Sono previsti limiti per la temperatura negli ambienti, per le ore giornaliere di accensione e per la durata del periodo di riscaldamento, in funzione delle fasce climatiche in cui è suddiviso il territorio italiano. In particolare, sarà prevista la riduzione di 1°C:

  1. 17°C +/- 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili
  2. 19°C +/- 2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici

Altra limitazione riguarda il periodo di esercizio, ridotto di 15 giorni: sarà posticipata di 8 giorni la data di accensione e anticipata di 7 giorni la data di spegnimento. Inoltre, sarà ridotta di 1 ora la durata giornaliera di accensione.

Saranno previsti dei controlli a campione ma dalle misure sono escluse utenze sensibili come ospedali o case di ricovero.

I risparmi calcolati, tra il 1° agosto ed il 31 marzo, ammonteranno a oltre 3 miliardi di Smc.

Comportamenti efficienti

La Presidenza del Consiglio dei Ministri con ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) lancerà una campagna di sensibilizzazione per favorire l’attivazione di comportamenti virtuosi che possono incidere sul contenimento della domanda di gas e sul costo della bolletta. In particolare, tra i comportamenti da promuovere vi sono:

  • la riduzione della temperatura e della durata delle docce
  • l’abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno
  • l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico
  • il distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione
  • lo spegnimento o l’inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza
  • non lasciare in stand by TV, decoder, DVD
  • la riduzione delle ore di accensione delle lampadine

Da tali misure a costo zero può generarsi un risparmio fino a 2,7 miliardi di Smc. Inoltre, ulteriori risparmi possono generarsi a seguito di alcuni investimenti, come:

  • la sostituzione di elettrodomestici con modelli più efficienti
  • l’adozione di climatizzatori più efficienti
  • l’installazione di nuove pompe di calore elettriche in sostituzione delle vecchie caldaie a gas
  • l’installazione di pannelli solari termici per produrre acqua calda
  • la sostituzione lampadine tradizionali con quelle a led

Enea ha calcolato un risparmio di circa 1 miliardo di Smc.

Queste misure integrano quelle messe in atto dal Governo a ridosso dello scoppio del conflitto e volte ad assicurare un elevato grado di riempimento degli stoccaggi per l’inverno 2022- 2023 e la diversificazione della provenienza del gas importato, massimizzando l’utilizzo delle infrastrutture disponibili e aumentando la capacità nazionale di rigassificazione di GNL. In particolare, è stato siglato un accordo per l’aumento delle forniture di gas dall’Algeria, sono state incrementate nel breve termine le importazioni dal gasdotto TAP e sono state attivate le procedure per garantire approvvigionamenti di GNL da nuove rotte (Egitto, Qatar, Congo e altri paesi in via di negoziazione quali Angola, Nigeria, Mozambico, Indonesia e Libia). Il Governo, inoltre, intende entro inizio 2023, arrivare a mettere in esercizio il primo rigassificatore galleggiante, ed entro il 2024, anche un secondo impianto. Le iniziative messe in campo consentono di sostituire entro il 2025 circa 30 miliardi di Smc di gas russo con circa 25 miliardi di Smc di gas di diversa provenienza, colmando la differenza con fonti rinnovabili e con politiche di efficienza energetica. Non solo, tali iniziative sono complementari alle misure messe in campo per aumentare la produzione di energia elettrica rinnovabile e di gas rinnovabili. Si prevede infatti lo sviluppo di impianti per la produzione di energia elettrica rinnovabile offshore e onshore, per circa 8 GW l’anno a regime dal 2023. Nel settore dei gas rinnovabili, infine, si è dato grande impulso anche allo sviluppo del biometano, nonché agli investimenti a favore della produzione e dell’impiego di idrogeno.

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